Nuova Riveduta:

Genesi 32:20

e direte: "Ecco il tuo servo Giacobbe; egli stesso viene dietro a noi"». Perché diceva: «Io lo placherò con il dono che mi precede e dopo soltanto mi presenterò a lui; forse mi farà buona accoglienza».

C.E.I.:

Genesi 32:20

Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: «Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo troverete;

Nuova Diodati:

Genesi 32:20

e direte: "Ecco, il tuo servo Giacobbe sta venendo egli stesso dietro di noi"». Perché diceva: «Io lo placherò col dono che mi precede e dopo vedrò la sua faccia; forse mi farà buona accoglienza».

Riveduta 2020:

Genesi 32:20

e direte: 'Ecco il tuo servo Giacobbe, che viene egli stesso dietro a noi'”. Perché diceva: “Io lo placherò con il dono che mi precede, e, dopo, vedrò la sua faccia; forse, mi farà una buona accoglienza”.

La Parola è Vita:

Genesi 32:20

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 32:20

e direte: Ecco il tuo servo Giacobbe, che viene egli stesso dietro a noi'. Perché diceva: 'Io lo placherò col dono che mi precede, e, dopo, vedrò la sua faccia; forse, mi farà buona accoglienza'.

Ricciotti:

Genesi 32:20

Ed aggiungete: - Il medesimo Giacobbe tuo servo ci vien dietro; giacchè egli ha detto: "Lo placherò coi doni che gli mando avanti, e poi lo vedrò, e forse mi diverrà benevolo" -».

Tintori:

Genesi 32:20

poi soggiungerete: Il tuo servo Giacobbe, egli stesso vien dietro a noi. Ha detto infatti: Lo placherò coi doni che mi precedono, e poi lo vedrò io, e forse così mi sarà propizio».

Martini:

Genesi 32:20

E soggiungerete: Lo stesso servo tuo Giacobbe seguita le nostre pedate; imperocché egli ha detto: Lo placherò co' doni, che vanno innanzi, e poscia vedrò lui: forse si renderà a me propizio.

Diodati:

Genesi 32:20

E ditegli ancora: Ecco il tuo servitore Giacobbe dietro a noi. Perciocchè egli diceva: Io lo placherò col presente che va davanti a me; e poi potrò veder la sua faccia; forse mi farà egli buona accoglienza.

Commentario abbreviato:

Genesi 32:20

9 Versetti 9-23

Quando si teme dovrebbe abbondare la preghiera: tutto quel che ci causa timore va messo sotto le nostre ginocchia, cioè davanti al nostro Dio. Giacobbe aveva prima visto le sue guardie angeliche, ma in questa prova si rimise a Dio, non ad essi, sapendo che essi sono i suoi servitori, Ap. 22:9. Non ci può essere modello migliore di vera preghiera se non questo. C'è qui un riconoscimento grato dei favori precedenti immeritati, una umile confessione di indegnità, una dichiarazione delle proprie paure e dei propri guai, un totale affidamento al Signore e un riporre ogni speranza in Lui. Ciò che di meglio possiamo dire a Dio in preghiera è quello che Egli ha detto a noi. Così egli fece del nome del Signore la sua forte rocca e non poteva che essere al sicuro. La paura di Giacobbe non lo fece cadere nella disperazione, né la sua preghiera lo fece abusare della clemenza di Dio. Dio risponde alle preghiere insegnandoci a mettere ordine ai nostri affari giustamente. Per rappacificarsi con Esaù, Giacobbe gli inviò un dono. Non dobbiamo mai disperare di riconciliarci con quelli molto arrabbiati con noi.

Riferimenti incrociati:

Genesi 32:20

Ge 32:19

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